Trescore Balneario - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
Chiesa di San Giovanni Battista
Via San Giovanni Battista 24069 Trescore Balneario (Bg)
 Alcuni verbali delle visite pastorali la definiscono una delle antiche parrocchie di Trescore, risale infatti all’XI secolo. L’edificio, in pessime condizioni, viene risistemato nel 1610 e in quell’occasione vengono aggiunti due altari laterali, uno dedicato a San Carlo Borromeo e l’altro a San Bernardino da Siena, che una antica tradizione dice di essere passato da Trescore durante la sua predicazione nel periodo delle lotte tra guelfi e ghibellini. Un rifacimento totale avviene dopo la visita pastorale di San Gregorio nel 1659 e la chiesa assume le dimensioni attuali: si costruisce il campanile e vi si colloca un organo dei Carboni, con la sua cantoria, i cui resti sono ancora visibili.
 Le due pale d’altare sono attribuite la prima, con i santi Alessandro, Bernardino, Rocco e Sebastiano, a Chiara Salmeggia, la seconda, con San Carlo e gli angeli, a Francesco, ambedue figli di Enea Salmeggia. La pala centrale è opera di un anonimo pittore e dovrebbe aver sostituito un quadro di Giovan Battista Moroni, andato disperso.
 L’interno, restaurato attorno al 1960, è affrescato dallo stesso artista che ha dipinto gli interni della vicina villa dei marchesi Terzi nel XVIII secolo.
Chiesa di San Vincenzo alla Torre
Via Torre 24069Trescore Balneario (Bg)
 San Vincenzo alla Tore conserva strutture risalenti ad un’epoca molto antica, la datazione è offerta da un documento del 1105, ma tracce di muratura della parte sud fanno pensare che proprio qui fosse la chiesa dedicata a San Carpoforo, di cui si parla nella pergamena dell’830.
 La muratura è costituita quasi interamente da ciottoli disposti orizzontalmente o da piccoli blocchi di pietra non particolarmente lavorati. È possibile identificare quattro principali fasi di costruzione: la parete meridionale, in cui si aprono una porta e una monofora, parte di un edifico simile all’attuale ma andato distrutto, può essere datata all’alto medioevo; la chiesa romanica con ingresso dal lato nord, costruita con grossi blocchi di pietra è documentata dal 1105; il rifacimento della parte occidentale in ciottoli disposti a lisca di pesce, è databile al XIV secolo; l’apertura della finestra sulla parte sud e il tamponamento delle finestrelle e della porta sono databili al XVIII secolo.
 Attorno al 1780 fu collocato sull’altare maggiore il quadro con l’Incoronazione della Vergine. A lato della porta d’ingresso si trova una antica arca tombale, sullo stipite destro una iscrizione latina dei bassi tempi romani e sulla soglia una lapide del 1489.
 All’esterno è conservato un sarcofago in pietra, sepoltura di un personaggio di rilievo della famiglia proprietaria dei beni su cui era sorta anche la chiesa di S. Carpoforo.
Piazza Cavour
 Indicata già in alcuni antichi documenti, risalenti al XII secolo, come la piazza del mercato, l’ampia piazza dal secolo scorso intestata a Cavour, è effettivamente stata sede di uno dei mercati più importanti dell’intera provincia. Per questa ragione, le case, i palazzi e le torri, delle famiglie più importanti si affacciavano proprio su questa piazza. Sono ancora ben visibili i resti di almeno sei delle antiche torri; nel vicolo Zenoni vi è la più antica, che risale al secolo XI, mentre quella un tempo dei Suardi si innalza ancora oggi alle dimensioni originarie. Domina la piazza la torre, innalzata in due tempi (gli ultimi lavori sono del secolo XV), che è stata riconosciuta monumento nazionale. Sul lato orientale, all’imbocco di viale Locatelli, troviamo i resti di antiche botteghe, che conservano tracce di affreschi rinascimentali e di fronte i resti di una casa borghese del secolo XIII, restaurata negli anni cinquanta.
 Sempre sul lato orientale è visibile la bella facciata quattrocentesca dell’attuale palazzo della Torre Piccinelli. A fianco si estendeva il palazzo dei conti Albani, poi conti Suardi, con la chiesa dedicata a San Pio V. Il lato settentrionale e parte di quello occidentale erano residenza di un ramo della famiglia dei marchesi Terzi: resta lo scudo datato sul portone a nord, insieme con le muraglie medievali, recentemente messe in luce. All’imbocco di via Tiraboschi, una bella architettura di impronta neoclassica, ma appoggiata a strutture, ancora visibili, di origine medievale.
 Il centro della piazza è occupato da una grande fontana, costruita all’inizio dell’ottocento, che rappresenta la dea della salute, Igea, in atto di risanare un infermo. Il gruppo, in marmo di Carrara, è opera dello scultore Francesco Somaini (1795-1855).
Santuario della Madonna del Castello
Via Colle Niardo 24069Trescore Balneario (Bg)
 Il santuario compariva già in alcuni documenti dell sec. XIII; nel 1583, come riporta la lapide esterna, venne completamente rinnovata nel 1583. Al suo interno sono conservati i resti di decorazione di Giovan Paolo Cavagna, tele di Carlo Ceresa, del francese Pierre Ruomier, affreschi nella volta di Francesco Parietti (sec. XIX) ed un bel pavimento musivo del 1858. Sul lato sinistro della facciata vi è il sepolcreto della nobile famiglia Suardi del Castello; a fianco, i resti dell’antico maniero medievale che ha dato il nome alla collina. Il santuario era anticamente dedicato alla Natività della Madonna, dal secolo scorso la devozione principale è quella rivolta all’Addolorata, di cui si conserva una bella statua.
 Fino agli inizi di questo secolo era meta di pellegrinaggio anche per molti paesi della bassa bergamasca: i contadini vi convenivano per la benedizione di merci e oggetti, specialmente in marzo. Splendido il panorama che si gode dal sagrato.
Itinerario degli artisti: Lorenzo Lotto a Trescore
 Caratteristiche percorso: nell'oratorio potranno entrare al massimo 25 persone ogni 40 minuti.
Orari apertura: visite in date e orari da concordare tramite prenotazione obbligatoria presso l'ufficio I.A.T. Pro Loco di Trescore (035.944777 - iat.trescore@tin.it)
 La chiesa dedicata alle Sante Barbara e Brigida, all’interno del parco della villa Suardi, è stata costruita per volontà dei cugini Giovan Battista e Maffeo alla fine del secolo XV e, nel 1524, fu interamente affrescata da Lorenzo Lotto, ad eccezione dell’abside (che è opera anonima, ma di importanza notevole per la storia dell’edificio e della famiglia di Giovan Battista Suardi che vi è ritratta).
 Il pittore venne a Trescore chiamato direttamente da Giovan Battista, uno degli ispiratori dei soggetti per le tarsie del coro di S. Maria Maggiore di Bergamo, ai quali il Lotto stava in quel tempo lavorando; nella chiesa parrocchiale di Trescore Balneario dipinse anche una cappella con le storie di S. Rocco, andata purtroppo distrutta nel XVIII secolo.
 La parete di sinistra della chiesa di Villa Suardi, ha come protagonista S. Barbara, protettrice dalla morte improvvisa. Un susseguirsi di scene illustra la storia della santa, il suo rifiuto del matrimonio impostole dal padre, i processi e la carcerazione, i supplizi e la morte ad opera del genitore: il tutto con ricchezza di personaggi, di architetture, di colori. Ai lati sono raffigurati alcuni eretici dei primi secoli del cristianesimo, contro i quali hanno scritto e polemizzato i dottori della Chiesa (in particolare S. Gerolamo e S. Ambrogio), presentati, con la Madonna ed altri Santi, nei giragli formati dai tralci che partono dalle dita del Cristo-vite al centro della parete.
 "Ego Sum Vitis, Vos Palmites": la frase evangelica si legge sopra la grande figura e più in alto l’iscrizione, oggi illeggibile ma conosciuta, che ricordava committenti, autore e data di esecuzione. Sul fondo, S. Maria Maddalena nutrita con l’Ostia consacrata, e S. Caterina martire di Alessandria d’Egitto. L’intero ciclo di affreschi, le tematiche, i simbolismi, sono un’efficace sintesi della predicazione contemporanea contro i rischi della riforma protestante (che aveva particolarmente attaccato il primato del Papa, il culto della Madonna e dei Santi, la presenza reale dell’Eucarestia), di cui erano diffusori gli eserciti tedeschi che periodicamente invadevano il territorio della Valle Cavallina.